«Un software ricattatorio o l’uso improprio di dati sensibili possono paralizzare il funzionamento di una scuola»
La messa in pratica dell’insegnamento a distanza deve tener conto della protezione dei dati. Bruno Baeriswyl, incaricato per la protezione dei dati del canton Zurigo, e membro della privatim, la Conferenza degli incaricati svizzeri per la protezione dei dati, risponde a tre domande.
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