Nella collaborazione con i cantoni nel settore dell’educazione, la Confederazione si occupa di una serie di compiti a diversi livelli inquesto settore. Quali sono state le priorità a partire dall’11 marzo

A partire dalla metà di marzo, nel sistema educativo svizzero succede uno sconvolgimento e si presenta una situazione senza precedenti. Nell’ambito delle sue responsabilità, la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) è stata chiamata ad assumersi numerosi compiti.

In seguito alla chiusura delle scuole, la SEFRI e la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) hanno dato immediatamente mandato all’agenzia specializzata educa.ch di creare Eduport – la piattaforma sulla quale ci state leggendo – che ha come scopo principale quello di supportare le autorità cantonali nella messa in atto dell’insegnamento a distanza.

Inoltre, la SEFRI e la CDPE, in collaborazione con educa.ch, hanno previsto di analizzare le conseguenze della fase dell’insegnamento a distanza e di consolidare le conoscenze acquisite affinché in futuro il sistema educativo sia conformato alla digitalizzazione.

Oltre a ciò, la SEFRI è stata sollecitata per fare in modo che, malgrado il coronavirus, il maggior numero possibile di giovani possa ottenere entro l’estate il diploma. Per quanto concerne gli esami di fine apprendistato e gli esami di maturità professionale, che sono di competenza della Confederazione, sono state trovate soluzioni in concertazione con i cantoni e le parti sociali. Purtroppo i cantoni non sono però riusciti a raggiungere un accordo intercantonale per gli esami di maturità.

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Come ha vissuto la collaborazione tra la Confederazione e i cantoni da quando è apparsa la crisi?

La collaborazione con la CDPE non è mai stata così importante. In un momento così delicato come quello che stiamo vivendo attualmente, sono convinto che gli sforzi comuni e la cooperazione siano fondamentali per lo sviluppo dello spazio svizzero della formazione. Vorrei approfittare di questa occasione per ringraziare tutte le parti coinvolte per l’eccellente lavoro svolto, malgrado si siano trovate spesso, nel corso delle ultime settimane, in situazioni di grande stress.

Oltre a ciò, sarà sicuramente necessario, affrontare, a tempo debito, la gestione della crisi da parte delle autorità nel settore dell’educazione durante il periodo di confinamento straordinario. Allo stato attuale delle cose, credo che ci sia un margine di miglioramento.

La decisione del 29 aprile di esonerare i cantoni dall’organizzare gli esami scritti di maturità e di rinunciare agli esami federali della maturità professionale ha suscitato delle incomprensioni da parte di alcuni. Coloro che non sono d’accordo si aspettavano una regola univoca. Cosa risponde loro?

La maturità professionale è di competenza della Confederazione. Il 29 aprile 2020 il Consiglio federale ha deciso che la maturità professionale del 2020 sarà assegnata in base alle note dell’anno. Questo doveva essere garantito, siccome la maturità professionale è sempre associata ad un certificato di fine apprendistato. Inoltre, gli esami pratici di fine apprendistato si tengono per la maggior parte delle professioni. Questa decisione è stata presa dopo aver consultato i partner della formazione professionale.

Per quanto riguarda gli esami cantonali per ottenere la maturità liceale, la situazione è diversa. La Confederazione ed i cantoni perseguono congiuntamente l’obiettivo politico di garantire a lungo termine ai titolari di una maturità liceale un accesso alle università senza esami d’ammissione. In questo ambito i cantoni hanno cercato una soluzione valida per tutta la Svizzera, ma senza successo.

La CDPE ha chiesto espressamente alla Confederazione di trovare una soluzione che consenta ai cantoni di scegliere liberamente in base alla loro situazione. Il Consiglio federale avrebbe preferito, per l’organizzazione degli esami di maturità liceale, una soluzione univoca, valevole su scala nazionale. Il ritardo della proposta della CDPE non ha purtroppo permesso questa opzione anche perché alcuni cantoni avevano già comunicato le loro decisioni. Un eccesso di regolamentazione da parte della Confederazione sarebbe stato necessario per procedere a un cambiamento, ma sarebbe stato un intervento troppo marcato nel sistema educativo svizzero, organizzato a livello federale.

A causa del coronavirus stiamo vivendo una situazione anomala. La maturità cantonale 2020 sarà quindi un diploma particolare. È in ogni caso equivalente ai certificati di maturità rilasciati negli scorsi anni e permette ai titolari della maturità di accedere alle università.

Il tema della digitalizzazione, già presente, si è rafforzato ulteriormente dopo la metà di marzo. Quali effetti vi aspettate al di là la gestione immediata della crisi?

Nelle ultime settimane, il tema della digitalizzazione è diventato parte preponderante nella vita quotidiana dei direttori delle scuole, del corpo insegnante e delle famiglie.

Personalmente, spero che questa crisi abbia convinto anche i più scettici dei benefici della digitalizzazione e di quanto sia indispensabile nella società attuale. Il mio desiderio è che il nostro sistema educativo vada verso un’integrazione ponderata e coerente della digitalizzazione, che comunque non può e non deve sostituire l’insegnamento analogico. La digitalizzazione propone nuovi metodi e possibilità d’insegnamento e d’apprendimento come pure nuove forme di raccolta e di analisi di dati per monitorare il sistema educativo. Una cosa mi sembra particolarmente importante: la digitalizzazione nell’educazione non è fine a sé stessa. Deve contribuire ad un miglioramento sostanziale dell’insegnamento e dell’apprendimento e ad accrescere l’efficienza e l’efficacia dei processi di apprendimento. Questo può essere attuato soltanto con una combinazione intelligente di elementi analogici e digitali.

Nel corso degli ultimi due mesi, gli attori dell’educazione hanno avuto modo di acquisire esperienze preziose – positive, ma anche critiche. Dobbiamo trarne un insegnamento. Le insegnanti e gli insegnanti si sono adattati rapidamente e in maniera flessibile alle nuove circostanze ed hanno dato prova del loro talento d’improvvisazione. Meritano la nostra riconoscenza! Nonostante ciò, dobbiamo essere coscienti che al sistema educativo nel suo insieme resta ancora da fare un lungo cammino in termini di digitalizzazione. Spero fermamente che si potrà continuare a trasmettere anche in futuro il dinamismo apparso in questo ambito durante la crisi del coronavirus.

Noch ist völlig offen, wann eine neue Normalität den Alltag bestimmen wird. Trotzdem: Sehen Sie heute schon Erkenntnisse, die Bund und Kantone für die Weiterentwicklung der Bildungszusammenarbeit nutzen können?

Sicuro, questa situazione straordinaria ha dimostrato non solo la grande flessibilità, la creatività e la passione delle autorità della formazione, delle direzioni scolastiche, del corpo docente e delle famiglie ma, come ho già detto, ma anche le sfide legate alla digitalizzazione alle quali il nostro sistema educativo deve far fronte. Le cito ad esempio le infrastrutture scolastiche, le pari opportunità, la protezione dei dati e le competenze digitali degli insegnati e degli allievi.

Per fare in modo che le iniziative a livello federale e cantonale siano coerenti, la Confederazione ed i cantoni collaborano strettamente in seno al comitato di coordinamento «digitalizzazione e educazione». In questo ambito, alla luce delle esperienze acquisite durante la crisi del coronavirus, la Confederazione, con i cantoni, studia le misure da adottare per migliorare il sistema educativo svizzero.

La digitalizzazione del sistema educativo necessita di soluzione coordinate a livello nazionale sotto diversi aspetti. Questo spesso è in contraddizione con il federalismo del sistema educativo svizzero. Incomberà alla Confederazione e ai cantoni di trovare delle forme di collaborazione differenziate ed equilibrate nel quadro di un buon dialogo, che permetta di trovare soluzioni coordinate a livello nazionale dove è indispensabile per approfittare dei vantaggi della digitalizzazione e di mantenere e valorizzare le differenze cantonali dove il valore aggiunto è evidente.

 

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