Alunni e insegnanti utilizzano sempre più spesso l'IA e ChatGPT, ad esempio per scrivere delle relazioni. Nel processo capita che vengano inseriti dei dati sensibili. In un'intervista (in tedesco) di SRF, Toni Ritz, direttore di Educa, consiglia agli insegnanti di non immettere dati personali in queste applicazioni.