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In un mondo digitale, la trasmissione dei diplomi e dei certificati di lavoro analogici pone problemi e genera una montagna di dati personali. I giustificativi digitali possono essere d'aiuto in questo senso, poiché migliorano due aspetti: la connettività – ovvero la trasmissione nel modo più semplice possibile – e il risparmio di dati di tali scambi. Nel quarto video della serie «Blockchain nella formazione» vi mostriamo come si effettua concretamente tutto ciò.

Nel contesto del progetto finanziato dalla SEFRI «Futuri modelli di cooperazione tra i luoghi di formazione», l'Università di San Gallo ha analizzato il potenziale della digitalizzazione per la cooperazione tra i luoghi di formazione. Sono state sviluppate raccomandazioni per la creazione di un ecosistema della formazione professionale e per lo sviluppo di futuri modelli di cooperazione tra i luoghi di formazione basati sull'IA.

Il Canton Vallese ha lanciato una strategia cantonale per l'educazione digitale. La stragtegia contiene messaggi chiave e raccomandazioni per l'insegnamento a bambini e ragazzi di un utilizzo responsabile. È rivolta pure a genitori, a tutto il corpo insegnante e a professionisti.

L'Accademia svizzera delle scienze tecniche (SATW) formula delle raccomandazioni riguardanti la protezione dei dati personali e gli spazi dei dati (interoperabili). Spiega pure perché si dovrebbe fare un uso migliore dei dati nei settori della mobilità, della salute e dell'istruzione (francese).

ChatGPT e Bard dilagano. Perché non integrarle nella didattica, trasformandole in una risorsa? Gli insegnanti, partendo dalle soft skills, dalle emozioni e dalle relazioni, potranno promuovere proprio la capacità di distinguere ciò che è umano e quello che è generato dall'IA.

La nuova legge federale sulla protezione dei dati (nLPD) entrerà in vigore il 1. settembre 2023. Cosa significa la nuova legge sulla protezione dei dati per le scuole? Innanzitutto, per le scuole pubbliche, si applica come prima la rispettiva legge cantonale sulla protezione dei dati.

Cosa hanno in comune il federalismo svizzero e le blockchain? Entrambi si concentrano sull'autodeterminazione delle piccole unità. In occasione del nostro convegno 2023 sulle «blockchain nella formazione» esamineremo questa tendenza all'autodeterminazione e i possibili significati per il sistema educativo che ha una comprovata esperienza nel federalismo.

I media digitali possiedono un grande potenziale per l'integrazione delle persone con disabilità nella formazione professionale. Come dimostra uno studio della Scuola di lavoro sociale della Scuola universitaria professionale della Svizzera nord-occidentale (FHNW), questo potenziale è tuttavia in gran parte non sfruttato. Le ragioni sono da ricercare nella mancanza di consapevolezza e nelle barriere digitali.

Al giorno d'oggi, lo sviluppo delle scuole passa attraverso l'uso della tecnologia. Il settore EdTech sta crescendo rapidamente e consente nuovi approcci all'educazione. Sperimenta, interagisce direttamente con le scuole e continua a crescere. Lo Swiss EdTech Collider di Losanna, con il quale abbiamo concluso una collaborazione, è un centro per le start-up EdTech.

Padre Paolo Benanti è esperto di informatica e di etica delle nuove tecnologie. Collabora con la Pontificia accademia per la vita e con lo Stato italiano per una strategia sull'IA. L'intervista della RSI è andata in onda in un servizio del Quotidiano il 10 maggio 2023.

Le infrastrutture e le tecnologie innovatrici stanno dando un forte impulso alla digitalizzazione del sistema educativo. Il nostro convegno 2023 fa il punto sulle «blockchain nella formazione», diventa interattivo e rende tangibili le basi. Come mostra il nostro video (francese), David in futuro potrebbe ricevere la certificazione delle sue competenze tramite una connessione diretta e criptata.

Claude Pottier, direttore dell'agenzia specializzata CSFO, sviluppa questo tema nel blog della CDPE. In particolare si concentra sulle implicazioni etiche dell'AI nella società e nell'educazione. Secondo lui, il punto di vista etico è poco analizzato e preso in considerazione, mentre dovrebbe essere alla base di qualsiasi appropriazione tecnologica.

Il nuovo studio S-Clever fa luce sui problemi affrontati dalle scuole in Svizzera durante la pandemia di Covid-19 e su come sono stati affrontati. Mostra, tra l'altro, che le risorse digitali e le piattaforme online sono state utilizzate in misura crescente. Emerge pure che ai docenti è stata fornita un'ulteriore formazione in questo ambito.

I bambini tra i 6 e i 13 anni dedicano la maggior parte del loro tempo libero al gioco, allo sport e ai contatti sociali. Soltanto dopo queste attività si rileva un'attività digitale, ossia i videogiochi. Il nuovo studio MIKE della ZHAW e della piattaforma Giovani e media mostra che l'utilizzo dei media digitali è tornato a un livello simile a quello precedente alla pandemia, nonostante l'aumento dell'utilizzo durante quest'ultima.

Il nuovo «Swiss National EdTech Testbed Programm» dello Swiss EdTech Collider è la prima offerta a livello nazionale, che consente al corpo insegnante di testare e contribuire alla creazione di strumenti digitali per l'insegnamento. Carmen Sieber dello Swiss EdTech Collider fornisce una panoramica del programma.

Dal mese di marzo, Michael Umbricht è il nuovo presidente del gruppo di pilotaggio di Edulog. Questo gruppo supervisiona lo sviluppo di Edulog per i Cantoni. Il segretario generale del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport del Canton Argovia spiega quindi come vede la digitalizzazione e quali sono le sfide che Edulog e i Cantoni devono affrontare.

Il ruolo dei servizi educativi per la prima infanzia dev'essere quello di promuovere, fin da subito, usi critici e creativi della tecnologia digitale e di spingere a favore di una esplorazione della realtà anche attraverso i nuovi strumenti, sfruttandone le potenzialità di integrazione con le prassi, le funzioni e le attività già in uso.

I dati sono una risorsa strategica per il sistema educativo. Racchiudono un grande potenziale d'innovazione. Questo vale anche per il sistema della formazione professionale. Nel mese di giugno 2021, siamo stati incaricati di progettare una federazione di dati per la formazione professionale. Abbiamo presentato questo concetto alla CDPE e alla SEFRI nel marzo 2023.

In un articolo sulla rivista Inside IT, Andreas Klausing analizza come i nuovi attori stiano cambiando il sistema educativo. La sua conclusione: «In [...] sistemi trasversali e sempre più decentralizzati, le direzioni dell'educazione devono trovare un nuovo ruolo, che non sia più centralizzato o gerarchico come lo è stato finora.» (articolo in tedesco).

Imparare insieme: qualsiasi cosa sviluppiamo, la realizziamo dialogando con voi. Al rapporto annuale hanno contribuito diverse persone della nostra rete. Ci presentano le molte prospettive, che confluiscono nello spazio educativo.

Come si possono utilizzare le blockchain nel sistema educativo? Affronteremo questa domanda nel nostro convegno «Educa23». Come anticipazione, vi proponiamo una serie di video, che vi mostreranno come le blockchain stanno rivoluzionando lo scambio dei dati. Nel primo video, spieghiamo l'emissione di un contratto d'apprendistato nel formato digitale e verificabile.

Regolamentare l'accesso ai dati, o la loro soppressione, è un aspetto cruciale di governance. Con una buona strategia di governance dei dati, le aziende e le istituzioni permettono un utilizzo efficace delle informazioni per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Questi obiettivi variano notevolmente a seconda degli attori del sistema educativo. È qui che la politica d'utilizzo dei dati assume un ruolo importante.

La pubblicazione «Scuola a tutto campo. Indicatori del sistema educativo ticinese» fornisce una fotografia del sistema educativo del Canton Ticino attraverso una serie di indicatori su aspetti specifici del sistema. Un capitolo è dedicato all'integrazione delle nuove tecnologie nell'insegnamento.

Il rapporto sul sistema educativo svizzero 2023 è ora disponibile e presenta la realtà del sistema educativo. Il coronavirus ne ha ritardato la pubblicazione di un anno, cosa che ha permesso agli autori di includervi anche le più recenti analisi sull'impatto del COVID-19. Il rapporto mostra anche che la crisi ha offerto nuove opportunità nel campo della digitalizzazione.